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È significativo che in un libro come Il romanzo d'un maestro, letto sempre all'insegna del puntuale impegno documentaristico di De Amicis, sia presente con forte rilevanza la parola "amore": "amore per l'infanzia", "amore per i bambini", ma anche amore radicato nella concretezza della vita con i turbamenti del giovane maestro Ratti (e di altri meno giovani e più importanti personaggi) per maestre come la signorina Pedani, dal bel corpo possente e agile, "larga di spalle e stretta di cintura, stringata nel vestito come un'amazzone". II romanzo d'un maestro, iniziato prima di Cuore e pubblicato da De Amicis solo nel 1890 quando ormai il successo del suo libro più noto era consolidato da quattro anni di vendite eccezionali, è dunque un libro particolare perché offre ai lettori uno spaccato della scuola italiana alle prese con i processi di alfabetizzazione, con i mille ostacoli di una burocrazia spesso ottusa e indifferente alle necessità della stessa classe magistrale, ma è anche un testo in cui ritroviamo intatto quel gioco ironico e ammiccante che aveva reso De Amicis uno degli scrittori più letti e "consumati" dell'Italia postunitaria.